domenica 5 aprile 2015

Buona Pasqua!


Prima Pasqua senza nonno. Che 91 anni fa era nato il giorno di Pasqua e, proprio per questo, si chiamava Pasqualino. Due mesi fa, quando è venuto a mancare, gli ho dedicato queste parole. Che pubblico oggi per la prima volta sul blog. 

Dedicato a lui e a tutti quegli angeli che, ogni giorno, camminano al nostro fianco. 

Buona Pasqua! 

***

Io ci credo, agli angeli. Ci credo per tutte le volte in cui ho pensato di non farcela, e invece una mano invisibile mi ha sollevata da terra, mettendomi in salvo. Ci credo per tutte le volte in cui, tra le le lacrime, ho chiesto aiuto. E chiudendo gli occhi ho visto una luce. E nella luce volti, sorrisi, calore. Poi la calma. Il silenzio. Come parole sussurrate in un orecchio che pacificano mente e cuore. Credo agli angeli perché lo sento. So che c'è qualcuno che mi segue sempre. È con me e mi parla. Continuamente. Ed è ovunque. Nelle cose che faccio, nelle decisioni che prendo, nelle parole che dico. Soprattutto in quelle che scrivo. Quelle più ispirate. Quelle in cui metti un pezzo di te e che, una volta uscite, ti lasciano dentro un po' di stanchezza. Quasi un vuoto nell'anima. E io non sono mai sola. Mai. Perché so che ci siete. E mi sento protetta. Da oggi, lassù, c'è una voce in più. Guardatemi sempre. Non abbandonatemi. E non smettete mai di parlarmi. Io vi ascolto. Ciao nonno.

6 commenti:

  1. Che dire.. sono arrivato sin qui e sei riuscita ad emozionarmi tante volte.. a volte colpisci davvero nel segno con parole.. in cui metti un pezzo di te e che una volta uscite ti lasciano dentro un po' di stanchezza.. questa me la sono appuntata. Poi mi citi l'ultimo spettacolo e Paolo Conte e.. Adesso vado a vedere se esiste una pagina Facebook di questo bell'esempio di zibaldone della vita post-industriale! Blog scoperto per caso all'insegna che dai diamanti non.. Beh grazie per la compagnia in uno di quei giorni un po' serotini.

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    1. Che dire... benvenuto nel mio piccolo mondo di parole ;)

      Grazie del pensiero!

      P.S. "Zibaldone della vita post-industriale" mi piace da matti!

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    2. Una storia ridotta all'osso della vita postindustriale


      Quando vennero presentati, lui fece una battuta, sperando di piacere. Lei rise a crepapelle, sperando di piacere. Poi se ne tornarono a casa in macchina, ognuno per conto suo, lo sguardo fisso davanti a sé, la stessa identica smorfia sul viso. A quello che li aveva presentati nessuno dei due piaceva troppo, anche se faceva finta di sì, visto che ci teneva tanto a mantenere sempre buoni rapporti con tutti. Sai, non si sa mai, in fondo, o invece sì, o invece sì.

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  2. Hai mai letto nulla di DFW?

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