domenica 5 aprile 2015

"Dobbiamo costruire ponti..."


Vedi, questa è la paura. Niente di così astratto o imperscrutabile, semplicemente una sensazione palpabile di minaccia incombente, mura di cinta che a volte si ingigantiscono all'inverosimile, come certi ortaggi da serra che si sviluppano contro natura. Le spine fanno male, certo, pungono. Rimane sempre la possibilità di stare alla larga per non lasciarsi scalfire, ma a patto di essere disposti a voltare le spalle alla vita. Il problema dell’amore, Floreana, con tutti i luoghi comuni che comporta, è che è praticamente scindibile dalla vita stessa. Come resistere, dunque, alla sfida del conoscersi, toccarsi l’anima, mettere in gioco il corpo come pericoloso oggetto di scambio, indovinarsi, mediare, credergli, o meglio, per essere sincere, credersi a vicenda? Questa è la paura. Nessuno vuole più rischiare di soffrire. È il segno dei nostri tempi. Non permettere che nulla ci sfiori! È il nuovo concetto di salvezza della modernità che ha travolto tutto. 

Tu, Elena, ritieni che quello della paura sia un problema recente? Intendo la paura che hanno gli uomini di noi – aveva chiesto Costanza con inquietudine. No, io credo che ci temano dalla notte dei tempi – aveva risposto Elena, pensierosa. Forse la novità è che noi ce ne siamo rese conto, lo affermiamo; e, nel renderlo manifesto, abbiamo contribuito a definire una nuova epoca. – E adesso cosa faremo? – Dobbiamo costruire ponti, mia cara, tutto qui. Non vedo altre soluzioni. Per esempio, fargli capire che avere paura non significa essere meno uomini… sempre che ammettano di aver paura, naturalmente. Bisognerebbe convincerli a lasciar emergere la loro componente femminile… così potremmo incontrarci a metà strada, non ti pare? Non riesco a immaginare altri modi. – Esistono uomini disposti a questo? – Sono pochi, inutile negarlo, ma ci sono, Costanza, ci sono. Ti si secca la bocca, Floreana, l’amore è un passo falso. Devi fare attenzione a come cammini. Meglio fermarsi. Ognuno resti ibernato nel suo angolino: così non ci si farà del male a vicenda. Il tuo istinto più forte è quello di proteggerti, ma non hai la fermezza per rinunciare completamente all'amore: c’è qualcosa dentro di te che si sente ancora attratto dal pericolo. Insomma, Floreana, qual è la cosa peggiore che potrebbe capitarti? Non essere amata. È proprio così grave?

Marcela Serrano, L'albergo delle donne tristi

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