sabato 4 aprile 2015

Ma gli uomini di cosa parlano?


Noi donne, si sa, quando ci mettiamo tutte intorno a un tavolo, o sedute gambe incrociate sul pavimento, potremmo stare lì ore e ore a discettare su qualsiasi questione. Saltando da un argomento frivolo a uno serio che più serio non si può, senza batter ciglio. Ma c'è una domanda che solletica, ormai da molte lune, la mia curiosità: gli uomini di cosa parlano?

Cosa si raccontano quando si ritrovano, tra di loro, davanti a un caffè o a una pinta di birra? Non so perché, ma io li immagino così. A planare sulla superficie delle cose. A lambire i sentimenti. A non porsi mai troppi perché. A farsi domande a vicenda e a darsi risposte rassicuranti. Di quelle che non scomodano mai troppo le emozioni. Giungendo, il più delle volte, a conclusioni inconcluse e inconcludenti. Buttate lì per chiudere in fretta la parentesi della serietà e passare immediatamente ad argomenti più leggeri. 

È così che li immagino. Non mi riesce di immaginarli in altro modo. E penso di non sbagliare se dico che, proprio in questo diverso modo di approcciare parole e sentimenti (e i sentimenti che si trasformano in parole), sta la sostanziale differenza tra noi e loro. Tra le donne sempre pronte a corteggiare, per ore, pensieri e parole. Ad annegarci dentro. E loro, gli uomini, che fanno così fatica, invece, a trasformare in parole ciò che sentono. E forse, in fondo in fondo, neppure lo vogliono. 

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