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venerdì 8 maggio 2015

La cura del tempo


Il tempo è prezioso. 
Ne perdiamo troppo. 
"Ad aspettare l'attimo che accende". 
Poi l'attimo non arriva. 
E il tempo perso è perso e basta. 
Non ritorna. 
Ne perdiamo tanto, di tempo. 
Sì. 
Davanti a un telefono che non squilla. 
Aspettando quel messaggio che non arriva. 
Smarriti nel labirinto della mente. 
Dove non c'è filo che ci salvi. 
Anzi. 
Il filo è quel pensiero semplice che all'improvviso si aggroviglia. 
E tutto si fa più complicato. 
Pesante. 
E piano piano si va via. 
Verso l'ignoto. 
Alla conquista di mondi inesplorati. 
Verso un nuovo inizio. 

E allora il tempo serve. 
Serve eccome. 
Serve il tempo che passa e allontana. 
Che sbiadisce i ricordi. 
Che sfuma i contorni. 
Che calma il respiro. 
E rallenta il battito nel petto. 
Aiuta a ristabilire le distanze. 
A dare alle cose il giusto peso. 
Come un cannocchiale a rovescio. 
Che ci guardi dentro e il mondo è piccolo piccolo. 
Il tempo che passa e dà un senso alle cose. 
Che pacifica l'anima. 
Alleggerisce il cuore. 
E questo non è tempo perso. 
Mai. 
È tempo che cura. 
È tempo che cura il tempo. 
Tutto quel tempo che abbiamo perso. 
Quello speso male. 
Quello "ammazzato". 
Quello fatto di di "se" e di "ma". 
E "quella volta che noi due era meglio parlarci". 
E invece non lo abbiamo fatto. 
Chissà poi perché. 
E allora prendiamocelo un po' di tempo per curare il tempo. 
Che pure quello è "tempo che sfugge". 
È vero. 
Ma "prima o poi ci riprende".

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