lunedì 1 giugno 2015

Alle cose che restano


Io che nella vita ho imparato a fidarmi del mio istinto. 
Che cammino seguendo il cuore. 
E se pure inciampo e cado so che non è sbagliato. 
Mai. 

Io che spesso agisco fuori dalle logiche. 
Guidata da venti misteriosi. 
Parole sussurrate all'orecchio che ti indicano la strada giusta da seguire. 

Io che sono cresciuta a pane e saggezza. 
Ma ogni tanto la chiudo in un cassetto. 
La saggezza. 
Per spettinarmi un po' la vita.
E i capelli. 

Io che detesto la banalità. 
La superficialità. 
La vigliaccheria. 
L'ipocrisia. 
Che non sopporto chi parla e non dice. 
Chi sente e non ascolta. 

Io che se voglio una cosa lotto con tutte le mie forze. 
Ma con la stessa tenacia e caparbietà mollo tutto e vado via. 

Io che il sorriso è un biglietto da visita irrinunciabile. 
Che un giorno saremo ricordati per la gioia che abbiamo dato. 
Anche (e soprattutto) inconsapevolmente. 

Io che la fortuna va conquistata giorno per giorno.
Che se il gioco è troppo facile c'è qualcosa che non va.
Che se guardi il lato luminoso delle cose, alla fine, raccogli felicità e bellezza.

Perché c'è un "tempo per seminare e uno che hai voglia ad aspettare". 

È vero.
Ma se semini bene non avrai atteso invano.

Io che oggi ho voglia di brindare. 

Brindare alle cose che restano.
In un mondo che muta. 
All'amicizia. 
Quella appena nata.
E quella ritrovata. 
Riscoperta. 
Capita una volta per tutte.

1 commento:

  1. ... "chi ricusa di progettare accetta di essere progettato " g.c. argan ... d_^

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