lunedì 13 aprile 2015

Farsi girare il cervello


Sin da piccola, mia madre mi ha sempre detto: "Nella vita, è importante farsi girare il cervello!". E non perché non mi girasse, sia chiaro. Me lo diceva perché questa frase mi risuonasse nella testa. Perché me la ripetessi come un mantra. Perché diventasse come un abito invisibile tatuato sulla pelle. E io questo monito l'ho fatto talmente tanto mio, l'ho preso talmente tanto alla lettera da rischiare, spesso, di non spegnerlo mai, il cervello.

Così mi capita di vivere giornate in cui faccio fatica a mettere in ordine i pensieri. Giornate in cui vado avanti seminando post-it (virtuali e non) dappertutto. Ad appuntarmi cose. A fermare un concetto o un ragionamento, su un foglio di carta o su una mail, per evitare che scappi. Giornate che fanno fatica a spegnersi, alla sera. E ultimamente mi capita spesso. Sarà la primavera. Sarà la ricchezza di stimoli che mi arrivano da ogni dove. Sarà l'estate alle porte ancora tutta da scrivere. 

"Nella vita, è importante farsi girare il cervello!".

Che non vuol dire per forza prendere queste quattro parole alla lettera, come a volte faccio io. No. Vuol dire sviluppare senso pratico. Imparare a cavarsela nelle situazioni più disparate. A superare gli ostacoli, non aggirandoli ma prendendoli di petto. Accettando di sbagliare. Senza rimproverarsi più del necessario. Consapevoli che non è l'età che conta. Che crescere non è una mera questione anagrafica. No. Crescere è cadere una, due, tre, dieci, cento, mille volte. Crescere è soprattutto sbagliare. Ricoprirsi di errori. E da ogni errore trarre un piccolo insegnamento. Ed essere sempre pronti a ricominciare il giro. Nonostante tutto. 

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