"In questa urgenza di vivere e furia di sentire, so di esistere..."
Difetti.
Io ne ho tanti.
Ma crescendo ho imparato a non farmene una colpa.
Perché alla fine ogni cosa, anche la più bella, ha la sua ombra.
La perfezione annoia.
La sregolatezza confonde.
Quindi provo a stare nel mezzo.
A smussare gli spigoli.
A nascondere dietro a un sorriso la tristezza.
A guardare nell'anima delle persone per cercarne la luce.
A fidarmi del mio istinto.
A fregarmene se poi sbaglio.
A mettere sempre il cuore in ogni cosa.
Anche a costo di ferirmi.
A togliere i sassi dalle tasche per volare.
(E ogni tanto l'ho pure fatto).
Si dice che amare qualcuno significa amarne anche i difetti.
Vale anche per se stessi.
Amare se stessi e amare i propri difetti.
Conviverci.
Chiamarli per nome.
Rimproverarli, a volte.
Ma accettarli.
Accettarsi.
E allora, eccolo, il mio difetto più grande.
Pensare che, alla fine, la vita è una e una soltanto.
E viverla sempre fino in fondo.
A cuore aperto.
Con le ferite che sanguinano.
Dolore ovunque.
Ma consapevole di esserci.
Esserci sempre.
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